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ARTROSI CONDILARE

TERAPIA CON DISTRATTORE CONDILARE

Dott. BRUNO PORTELLI

Odt: DANIELE SPECCHI

 

L’analisi dell’occlusione è sicuramente materia di studio che sta sempre più assumendo rilevanza non solo nell’ ambito odontoiatrico, ma per le connessioni funzionali, anche nella medicina generale. Non solo. È ormai accettato che, più importante del raggiungimento di un’ occlusione corretta, sia l’equilibrio neuromuscolare il vero obiettivo terapeutico. Equilibrio ottenuto dalla interazione tra le varie strutture che compongono il sistema stomatognatico, tra queste l’ ATM.

Questo articolo vuole trattare su un presidio particolare di uso non molto diffuso, che tuttavia in alcuni casi può rappresentare terapia elettiva: il DISTRATTORE CONDILARE di ROCABADO.

Nei disordini intracapsulari dell' ATM esiste una progressione sequenziale:

  1. TENSIONE INIZIALE

  2. SOVRACCARICO

  3. CLICK

  4. LOCK

  5. ALTERAZIONI FLOGISTICHE ARTICOLARI

  6. ALTERAZIONI DEGENERATIVE (ARTROSI)

Nei primi 3 stadi possiamo considerare il disordine ancora reversibile con problemi di dislocazione meniscale, ma senza l’instaurarsi di un danno capsulare vero e proprio. Senza una adeguata correzione terapeutica la situazione può decisamente peggiorare. Si possono quindi riscontrare sinoviti (infiammazione dei tessuti sinoviali che rivestono le cavità articolari), capsuliti (infiammazione dei legamenti intracapsulari meniscali profondi laterale e mediale), retrodisciti (infiammazione dei tessuti retrodiscali), fino all’insorgenza di artriti o di fenomeni degenerativi artrosici dove il paziente riferisce come la presenza di sabbia all’interno dell’articolazione.

Il DISTRATTORE CONDILARE ( Rocabado ) è costituito da due placche superiore e inferiore liscie, senza guide e contrapposte, unite da due molle, una per lato, che, attivate in maniera anche asimmetrica, tendono a distanziare distalmente le placche determinando l’effetto distraente condilare.

Gli effetti del dispositivo si possono così schematizzare:

  • Spostamento in avanti e in basso del condilo ( ricattura meniscale )

  • Riduzione  della compressione retrodiscale della zona bilaminare con recupero delle dimensioni intrarticolari permettendo la formazione di un tessuto pseudo fibroso cicatriziale che funge da cuscinetto.

  • Migliora la vascolarizzazione dei tessuti retrodiscali favorendo la guarigione

  • Per l’ effetto distraente è inoltre di ausilio nei trattamenti delle fratture condilari.

 

Il DISTRATTORE CONDILARE rappresenta quindi per le sue peculiarità uno dei dispositivi più validi negli stadi di disordine avanzati permettendo una riduzione di carico all’interno della capsula essenziale per la successiva riabilitazione.

Il caso che descriveremo è quello di un uomo di 38 anni in III classe non reale ma con mandibola scivolata in avanti, con perdita di dimensione verticale, la cui sintomatologia dolorosa presente soprattutto a livello articolare e muscolotensiva a livello della muscolatura paravertebrale con interessamento degli spleni e degli scaleni, si è improvvisamente acuita dopo un incidente stradale con colpo di frusta Fig. 1, 2, 3.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il nostro intervento è stato mirato ottenere un riequilibrio capsulare con successivo adattamento protesico occlusale riabilitativo. Fig. 4, 5, 6

 

 

Dopo 2 mesi dall’ applicazione del DISTRATTORE CONDILARE la sintomatologia si è completamente risolta e la situazione occlusale completamente modificata evidenziando la reale situazione neuromuscolare senza i condizionamenti articolari Fig. 7, 8, 9.

 

A questo punto è chiaro che è la deprogrammazione in seguito a decompromissione capsulare a indicarci la via riabilitativa. La presenza di vecchi ponti ci ha indicato che la soluzione più semplice è quella protesica semplicemente sostituendo i vecchi manufatti senza provocare ulteriore danno biologico. Vediamo nelle figure successive la applicazione dei provvisori con rialzi  Fig. 10, 11, 12                                                                                                                                                                                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo 2 mesi ulteriori di prova, confortati dall’assenza della sintomatologia abbiamo eseguito i manufatti definitivi. Fig 13, 14, 15

 

Il paziente è ancora sotto osservazione dopo sei mesi ed è asintomatico. La rifinitura delle chiavi occlusali viene per il momento rimandata in attesa di valutare il suo adattamento al nuovo equilibrio e in ogni caso sarà di natura ortodontica.

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

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Concetti fondamentali di gnatologia moderna

Bazzotti L. Boschiero R.

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ATM Testo Atlante. Concetti fondamentali. Ed.Martina.

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Il trattamento delle disfunzioni dell’ occlusione e dei disordini temporomandibolari. Ed. Martina

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